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Ingg. Anonini & Dottorini - An-Do Perugia

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LE ORIGINI  1926-1927

La società Anonima Antonini & Dottorini di Perugia, fu fondata nel 1926 a società di fatto ma venne registrata formalmente nell’anno 1927 con sede in Piazza Piccinino 5 e fin dal primo inizio si dedicò allo studio degli apparecchi a cambiamento di frequenza. «La nostra ditta dispone di due ingegneri specializzati i quali, oltre ad essere in relazione con gli scienziati della Radio fanno continuamente esperienze e studiano nuovi procedimenti tecnici affinché gli apparecchi da essa prodotti vi diano, come vi danno, le garanzie di un ottimo funzionamento e cioè selettività, sensibilità, potenza e purezza di ricezione». I due Ingegneri applicarono in un primo tempo medie frequenze costruite e importate dall’estero, ma dovettero ben presto convincersi della necessità di costruire da soli una media frequenza che rispondesse ai requisiti necessari per una sua facile e sicura commercializzazione. Iniziò quindi lo studio di una media frequenza per valvole a tre elettrodi, provvista di un filtro a tre stadi di amplificazione in media frequenza.

Primo concetto costruttivo fu di trovare, per il prodotto, condensatori fissi di qualità assolutamente indiscutibile, che rispondessero a requisiti di sicurezza, taratura e di invariabilità di capacità. Si convinse, dopo lunghe esperienze, che corrispondevano perfettamente i condensatori fissi costruiti dalla Società Scientifica Radio di Bologna, escludendo l’applicazione quindi di condensatori variabili o semifissi, che, non rimanendo costanti, dopo la prima messa a punto, avrebbero richiesto, con danni non lievi, che provvedesse l’acquirente incompetente a correggere le variazioni di capacità che si susseguivano.

Secondo concetto costruttivo fu quello di usare trasformatori ad aria anziché a nucleo di ferro, dato che questi ultimi, oltre a ridurre moltissimo il rendimento, davano una curva di risonanza troppo appiattita con danno della selettività.

Come terzo concetto costruttivo, fu quello di mettere tutto l’assieme del filtro e dei tre stadi di amplificazione su una basetta di materiale isolante, portante pure gli zoccoli per le valvole, e di racchiudere tutto in un apposita cassettina, in modo da offrire al radioamatore la maggiore semplicità di montaggio, date le poche connessioni (otto) che venivano a far capo sulla basettina isolante.
Questi concetti applicati, permisero di ottenere una taratura assolutamente perfetta senza minime variazioni anche dopo molti anni di funzionamento. La media frequenza fu costruita con materiale esclusivamente italiano, in quantochè l’ebanite per i rocchetti veniva fornita dalla ditta G. Gibellini di Monza, il filo da 2 decimi con doppia copertura di seta dalla ditta Fongaro di Milano, i condensatori fissi dalla Società Scientifica Radio di Bologna ed il materiale isolante dalla Società Italiana Bakelite, mentre il rimanente riguardante l’involucro era di costruzione della S.A. Ingg. Antonini & Dottorini di Perugia.
Questo componente, altamente tecnologico per l’epoca, costituì il trampolino di lancio per la ditta perugina, che gli permise di affermarsi sull’intero territorio nazionale.
Contemporaneamente alla costruzione del primo tipo di medie frequenze la ditta mise in commercio apparecchi riceventi ad otto valvole, sia con alimentazione ad accumulatori che a corrente alternata (mod. 520 e 530) in diverse tipologie di mobile: «dietro richiesta noi possiamo fornire i nostri apparecchi montati in mobili dello stile indicatoci». Tutti i componenti impiegati erano di costruzione italiana, comprese le valvole che, nei tipi costruiti dalla Zenith di Monza, davano ottimi risultati.
 
LO SVILUPPO E L’AFFERMAZIONE 1928-1929

In un secondo tempo, precisamente nel dicembre 1928, si provvide alla schermatura della media frequenza, cioè si costruì una cassetta metallica in rame in luogo di quella di legno e nell’interno furono posti dei settori pure in rame, onde impedire l’accoppiamento elettromagnetico fra stadio e stadio di media frequenza. Inoltre si venivano ad eliminare morsetti e boccole per valvole, sostituendoli con appositi tubetti di ottone che, messi a pressione nella bakelite e provvisti di capofilo, costituivano un complesso assolutamente solido ed uniforme, eliminando l’inconveniente dell’allentamento di dadi con conseguente cattivo contatto. La nuova media Frequenza AN-DO era venduta al pubblico provvista di apposito piombo di chiusura a garanzia del funzionamento garantendo la sostituzione gratuita qualora si fossero verificati guasti per difetti di costruzione o per trasporto.
Vista l’accoglienza ottima con la quale il pubblico dei radioamatori e dei costruttori accolse la prima media frequenza schermata, ed il costante e sicuro suo funzionamento, la ditta, appena uscite le valvole a griglia schermata, vide naturalmente immediata la necessità di dare al mercato italiano altro prodotto assolutamente nazionale, ai sensi del Regio Decreto Legge 20 marzo 1927 n. 527. 
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